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Piscina condominiale: come si regolano gli ingressi?

L’estate si avvicina e agli occhi di molti una piscina condominiale può sembrare un sogno. Qualcun altro, invece, potrebbe non essere dello stesso avviso.

È il caso del condomino che, con l’avvento delle vacanze scolastiche, vede riempirsi la tanto sospirata piscina degli schiamazzanti figli dei vicini di casa, e dei loro altrettanto chiassosi ospiti.

La mancata regolamentazione dell’afflusso e della frequenza degli ospiti rischia infatti di limitare l’utilizzo della piscina da parte di alcuni condòmini. Ma quali sono le regole che andrebbero rispettate, per evitare che questo accada? Scopriamolo insieme.

Piscina condominiale: come comportarsi?

Le piscine condominiali devono prevedere un regolamento interno, redatto dall’Amministratore in quanto responsabile dell’impianto. Il regolamento dovrà essere esposto in posizione visibile a tutti, e riporterà indicazioni essenziali quali la profondità dell’acqua e gli orari di accesso e chiusura della piscina. Sarà invece a discrezione del Condominio prevedere eventuali limitazioni circa il numero di ospiti – ad esempio stabilendo un tetto massimo per stagione, o una proporzione in base ai millesimi di proprietà di ogni condomino – o circa gli orari di accesso, prevedendo apposite fasce per i non condòmini.

Oltre alla quiete condominiale, le ragioni dei divieti e delle regole di accesso sono inoltre legate a questioni legali quali la privacy nonché la sicurezza. La piscina, infatti, può essere luogo di incidenti più o meno gravi, a fronte dei quali il condominio è tenuto al risarcimento del danno per responsabilità da cose in custodia ex art. 2051 c.c.

Detto ciò, la piscina rimane – purtroppo o per fortuna – un bene comune, e in quanto tale il suo utilizzo non potrà essere proibito agli altri proprietari, neanche per schiamazzi o comportamenti poco rispettosi. In quel caso non resta che affidarsi ai provvedimenti disciplinari … sempre se previsti dal regolamento!

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